giovedì 30 settembre 2010

Io sto con Calearo

Mi stanno triturando i maroni dal Board per sapere che cosa succedeva in quel Paese in culo al Mondo e se ci sia possibilità di espansione laggiù, per cui sono molto occupato in questi giorni, un po' come il Berluska e gli avvocati del "presunto" cognato di Fini (che sembra non sapesse fino a domenica di averne uno).

Fatto sta che anche i sassi sanno che in questi 2 giorni si votava la fiducia al Berluska e non mi soffermo oltre sullo stupro di democrazia oppure sui casini o sui voti marzolini.

La figura che mi ha più colpito è stata quella di Calearo, capolista in Veneto nelle file del PD alle elezioni del 2008, segretario di Confindustria nel Veneto, nonchè imprenditore. Questi ha dato vita con Rutellone bello all'API un po' di tempo fa, uscendo dal PD e, nei giorni scorsi, si era detto disposto a votare la fiducia al premier Belzebub.

Perchè dovrei stare dalla parte di uno che, palesemente, poteva essere definito "un traditore"?

Per 2 ragioni:

La prima è per la ragione che ha addotto: "io sto con gli operai". Alle classi più deboli non giova un'incertezza costante del Governo, perchè, se chi dispone di ingenti risorse può far fronte a periodi di incertezza, chi dispone solamente del suo reddito non lo può fare. La certezza in questo periodo è un bene prezioso, perchè fa sì che i giudizi sul debito pubblico e sul Paese Italia siano stabili, per cui tutto il sistema ne giovi. Non possiamo pensare che un Paese basi la stabilità solamente sulla tenuta dei privati e che non ci sia un coordinamento a livello politico, se questo poteva bastare 30 anni fa, perchè l'Occidente non poteva mollare l'Italia in bocca al blocco sovietico, adesso non è più così, se non ce la facciamo, ci lasciano indietro. Punto. Come è successo alla cazzo di Grecia.

La seconda ragione è che il PD in cui è stato eletto Calearo era un partito profondamente diverso: mirava alla guida del Paese, aveva un progetto di autosufficienza che, pur non portando con sé gli eccessi del Centrodestra, prevedeva una leadership ben definita, aveva un programma di Governo, si proponeva come una guida del Paese alternativa al cavaliere nero con idee proprie. Adesso il massimo che riesce ad espriemere il PD è una genericissima alleanza con chi aveva affondato il precedente Governo, il solito uomo della forca, più un Casini che ha nello statuto quello di essere una bandoliera al vento e alcuni transfughi fascisti con tanto di saluto romano. Io penso che nemmeno Bersani, nel suo intimo, sia convinto che questa possa essere una soluzione non solo per battere il saladino arcoliano, ma anche per costruire un qualche cosa che duri più di 2 settimane al Governo prima di implodere pateticamente.

E' sempre la solita questione: da una parte si intende la democrazia come un gioco che ha come scopo il giocare stesso e non la guida di un Paese e non si concepisce che ci sia qualcuno che la pensa un tantino più praticamente, come può farlo un imprenditore che ogni giorno deve rendere conto del proprio operato anche ai propri dipendenti. Non si fanno le elezioni per il gusto di vincerle e per dire "gné gné gné, sono stato più bravo di te", lo si fa per governare. Dovrebbe essere un concetto semplicissimo, eppure sembra impossibile, ma nel centrosinistra non riesce ad attechire, per cui si fanno programmi chilometrici che non potranno mai essere applicabili perchè sono scritti per non trovare alcuna applicazione, si fanno coalizioni con persone che non vogliono governare, ma unicamente esprimere il loro stracazzo di pensiero "libero" ad minchiam e si continua a rimirare il proprio ombelico chiamando traditore/fascista chiunque sposti lo sguardo leggermente più in alto.

Per tutti questi motivi lo posso dire: Io sto con Calearo!

Ovviamente posso anche dire: Io sto con gli ippopotami. Ma questa è un'altra storia.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao attila.
ti leggo da un bel po', bel blog : mi piacciono sopratutto le narrazioni delle tue melodrammatiche avventure con la grande mulatinazionale bastarda!
detto questo..non ho altro da aggiungere sul caso calearo. non che mi freghi qualcosa, oramai, eppure la penso proprio come te.
un saluto

gabriél fc

SCIUSCIA ha detto...

Io NON sto con Calearo perché da quanto mi ricordi l'ha proposto Veltroni, e tanto mi basta.

Comunque, non è un traditore: il vincolo di mandato non c'è, e soprattutto non proviene dal parito, ergo fa il cazzo che gli pare. Ecco perché io non lo avrei mai candidato. Veltroni sì, invece. Strano.

E comunque, posto che secondo me nessuno a sinistra (a parte Di Pietro) vuole DAVVERO le elezioni, normalmente non è che uno fa cadere un governo per il gusto di creare casino, lo fa per andare a governare lui pensando di fare meglio. NORMALMENTE, eh.

essere disgustoso* ha detto...

chiunque delegittimi ulteriormente l'arguzia politica di veltroni è nelle mie grazie, a prescindere dalle sue idee.

grazie calearo, grazie achille serra. veltroni i capilista li sapeva scegliere bene.

Attila ha detto...

@gabriel : il bello è che molte storie non posso descriverle per la questione della "discrezione" sul contratto che ho firmato, sennò i "confini della realtà" sarebbero aperti.

@SCIUSCIA: Bersani ha detto "Prima cosa riunire tutte le forze per mandare a casa Berlusconi, poi vedremo", non è che sia una proposta di Governo, anche perchè, ripeto, con quella coalizione che vorrebbe tirare su, è impossibile una qualsiasi idea di governo, come comprovato da ben 2 governi Prodi (che avevano elementi anche meno opposti al proprio interno).
Per quanto possa sembrare assurdo, Uolter aveva un'idea di governo, per quanto fumosa, di fatti voleva correre da solo (poi si è fatto prendere per il culo alla grande da Tonino): il PD degli inizi aveva uno spirito nebuloso e probabilmente velleitario (quello del Lingotto), questo PD ha solo il fantasma dell'Ulivo passato che lo perseguita.

Attila ha detto...

@ED*: Secondo me è il PD odierno che ha rinnegato il PD passato, per cui uomini del PD passato non sono più integrabili.

SCIUSCIA ha detto...

Attila, il discorso è molto semplice: in Italia, il 50%+1 di gente che voti a sinistra non lo trovi.

Ergo, o fai i governi con Mastella (e dopo dieci mesi sei a casa come è giusto che sia) o stai sempre all'opposizione.

Non saprei trovare soluzioni, nel breve periodo.

Attila ha detto...

@SCIUSCIA: Quello che rimprovero io al PD è di voler tornare alla mediovalizzazione del panorama politico italiano, togliendo soglia etc, perchè la democrazia torni ad essere il giochino degli idioti che si divertono a tenere per le palle il Governo.

Io capisco che il "Un Uomo solo al Comando" berluskoniano non sia il migliore dei sistemi possibili, ma passare ad un "Nessuno al Comando" perchè il primo pirla con 4 gatti al seguito può dettare legge, mi sembra un problema ben peggiore.

Non vorrei tornare a vedere mai più un ministro manifestare in piazza contro il suo stesso Governo.

Secondo me è quello il lascito più grande della segreteria Uolter, magari puoi stare all'opposizione per 2 mandati, ma se tieni duro su questa linea, vedi che la credibilità sale, lasciando perdere l'ossessione per il Berluska (e per l'infallibilità dei giudici) che è la sua assicurazione sul voto.

essere disgustoso* ha detto...

@attila
sì ma uolter non aveva linea politica: belle parole che descrivevano tutto e il contrario di tutto e, conseguentemente, di proposte concrete zero.

sei riuscito a capire realmente cosa voleva fare in economia? nel lavoro? nei diritti civili, dal matrimonio per gli omosessuali a ricerca su staminali etc. etc.? io no.

il pd non può battere nessun tasto perchè non è nè di centro e nè di sinistra, cerca di ripudiare il populismo provando a fare politica alta ma, quando non si ha proposta politica, non serve a nulla.
che scelga con chi stare una volta per tutte e decida la sua linea politica, non chiedo molto.

veltroni deve ringraziare la legge elettorale e lo sbarramento dell'8% al senato altrimenti avrebbe preso ancora meno voti. e dico questo al netto del fatto che ha permesso la sopravvivenza in senato di di pietro e dei radicali, che appena finite le elezioni lo hanno mandato a cacare. specie per di pietro, il fato ti aveva dato un'occasione per sbranarlo che il pd rimpiangerà per altri dieci anni.

la verità è che uolter è un politico mediocre così come il suo vero nemico n.1, d'alema, e finchè le correnti le guideranno loro è una strada senza uscita.

Attila ha detto...

Ok, le idee sottostanti erano alquanto velleitarie, ma l'idea di base di una leadership che portava un partito ad andare al governo con una leadership non così basata sul singolo (come il Berluska) era buona.

Ovviamente già applicata alla cazzo di partenza imbarcando Tonino e i vulcanici pannellini.