giovedì 16 settembre 2010

Ho smesso di flettere i muscoli


"Fletto i muscoli e sono nel vuoto"

Questa è la frase iniziale di un sacco di avventure di Rat Man.

Probabilmente la prima volta che ho letto una pubblicazione di Ortolani sul tizio con le orecchie da topo sarà stato il 1994 ad una qualche convention, adesso non ricordo precisamente. Quella frase mi si è stampata in testa, come un marchio a fuoco. Che poi il protagonista si trovasse spiaccicato da qualche parte, oppure all'ospedale bendato come una mummia, è un dettaglio comico che mi ha sempre fatto ridere un sacco, non ho mai fatto mistero del animo semplice dopotutto.



Questa massima mi ha seguito dall'Università in poi.



Andavo ad un esame di cui mi sentivo poco sicuro (tipo c'erano gli Europei/Mondiali in quel periodo che si frapponevano tragicamente tra me e lo studio) e via: "Fletto i muscoli e sono nel vuoto". Questo spirito mi ha consentito di laurearmi con 1-2 anni di anticipo rispetto a tutti i miei colleghi.



Quando ho iniziato a lavorare con un Cococo da € 400 al mese, meno di 10 anni fa, non è che ci fossero molte prospettive, però: "Fletto i muscoli e sono nel vuoto", sono riuscito ad arrivare ad un contratto da dirigente.



Certamente, questa filosofia di vita mi ha fatto prendere delle musate (colpi in faccia, colpi sul muso n.d.r.) allucinanti, ma ero perfettamente conscio del rischio che andavo a correre, sapevo che mi stavo proiettando nel vuoto, per cui lo accettavo.



Fino a ieri.



Ieri ero in un Paese un po' più a nord della nostra beneamata Penisola per un colloquio di lavoro. Mi hanno offerto di fare lo stesso lavoro per più del doppio dei denari che percepisco adesso.



Ovviamente c'è un però, ogni tonto che abbia smesso di credere in Babbo Natale e nella Befana sa che c'è sempre un però. Normalmente i però non mi hanno mai spaventato, sennò col cazzo che arrivavo qui. Insomma: "Fletto i muscoli e sono nel vuoto", i però fanno parte del vuoto, no?



Ho poco da girarci attorno, il posto di lavoro sarebbe stato in uno dei posti tra i più caldi del pianeta: l'industria e il commercio si stanno sviluppando ed hanno bisogno di gente che sappia gestire questi passaggi. Il problema non sarebbe i luoghi da gestire, che sono sicuri, ma gli spostamenti, seppur muniti di scorta armata e veicoli blindati, attraverso zone totalmente "insicure".



Se mi avessero prospettato questa soluzione 2 anni e mezzo fa, probabilmente avrei scelto diversamente, mi sarei forse divertito, certamente un tipo di divertimento piuttosto "perverso", però l'adrenalina sarebbe corsa a fiumi, gli aneddoti da riportare una volta a casa sarebbero stati migliaia, la vita avventurosa, la "Vita Spericolata" di cui cantava quel tizio che adesso è un vecchio bolso che prende per il culo i ragazzini sbofonchiando che lui è ggggiovane.


Adesso no, adesso non ne sono più capace.



Vedo mia figlia solo nei weekend, mi ripeto sempre che tutto quello che sto facendo lo sto facendo per lei, per il suo futuro, non riuscirei mai a pensare che un giorno possa chiedersi "Dove è papà" e la risposta più ovvia sarebbe che lui ha scelto l'avventura al posto suo e ci ha lasciato le penne.



Ho semplicemente smesso di flettere i muscoli di fronte al vuoto, perchè sono arrivato ad un punto della vita in cui il vuoto non può essere più considerata un'opzione ponderabile.

9 commenti:

Tom ha detto...

Un vecchio saggio (ubriaco) una volta mi disse che quando si pensa più alle conseguenze che all'azione si è diventati adulti.

Welcome aboard.

Condivido in toto.

LateThink ha detto...

Bellissimo post.

Ci aggiungo quello che ho pensato la prima volta che ho tenuto in braccio la prima bimba: "ricorda, Late, che mettere al mondo un figlio e' una cosa che fai per lui non per te".

La scelta che hai fatto non è un passo indietro ma due in avanti: uno per te e uno per la tua bimba.

essere disgustoso* ha detto...

fortunatamente ho pochi muscoli da flettere.

hai fatto bene, attila.

la vita non ha prezzo. specie quando si spendono 20 milioni di euro per quaresma.

ps
ratman. idolo.

mp ha detto...

Attila, ma quale "anima semplice"? Hai scritto un veramente un gran bel post.
A buon intenditor...

SCIUSCIA ha detto...

Fiùùùùùùùùùù, mi hai fatto prendere un colpo, credevo che non ti piacesse più Rat-Man!

lamb-O ha detto...

Che bello, a forza di pensare alle conseguenze non agisco mai, in pratica sono un superadulto e non lo sapevo.

none ha detto...

Ma di sera, guardando il cielo, la mente tornerà a quel momento prima del salto, in cui tutto sembrava possibile....

P.S. ti è mica capitato di buttare un'occhio alle zinne della Clerici che l'altra sera in tv ci ha così riccamente illustrato?

none ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
BiondAnna ha detto...

Bellissimo post. Rat man l'ho cominciato a leggere non tanto tempo fa... E mi fa morire. E anch'io ho fatto quasi sempre come te: "Fletto i muscoli e sono nel vuoto" e spessissimo (anche ora, ad esempio) mi sono trovata spatacciata sul marciapiede. Non hai neanche scelto, stavolta, secondo me. Hai scelto due anni fa. E hai fatto la scelta più bella, giusta, santa, importante che potevi fare. E ti invidio, non sai quanto.