mercoledì 2 settembre 2009

4 portieri e un paio di scarpe da ginnastica

A me piace il giuoco del calcio, punto e basta e non mi metterò qui a fare lo snob e a dire che è uno spettacolo per minorati, che sono tutti analfabeti che guadagnano troppo, che è tutto un magnamagna, che non ci sono valori (un giorno o l'altro tiro un pugno sul naso al primo che mi rompe ancora i maroni con questi valori dei miei coglioni) e altre menate simili, perchè, se non fosse stato per qualche stronzissimo medichetto dello sport che si sentiva un luminare della cardoliogia ma si è dimostrato solamente un minus habens io avrei continuato a giuocare a calcio fino all'età della pensione (adesso faccio alcuni tornei di calcetto, ma non è la stessa cazzo di cosa). A me piace, sfido le ire della Dolce Metà perchè io, durante weekend, da pomeriggio a notte inoltrata (Campionato Brasiliano) tento in tutte le maniere di guardarmi le partite a costo di vedermi lancato addosso qualche piatto o altra suppellettile. Inoltre il calcio ha permesso all'Ingegnere di laurearsi, sennò col cazzo che poteva permettersi di studiare ingegneria negli anni '60 con mio nonno che faceva l'operaio. A casa mia si è sempre mangiato pane e calcio, respirato calcio, vissuto il calcio.

Dopo questa melensa dichiarazione d'amore che era premessa necessaria, passiamo al succo del post, che non tratta solo dello sport citato.

Sabato scorso c'è stato il Derby, penso che anche i muri lo sappiano, durante la partita è successo un episodio che potremmo definire curioso, Gattuso si fa male, chiede la sostituzione, ma il buon Seedorf ci sta un po' troppo ad allacciarsi i treter (arcaismo per definire le scarpe bullonate per giocare), a quel punto il flemmatico Rino si fa espellere e sbotta contro la panchina. Tutto questo, assieme alle 4 pappine, non ha fatto per niente bene, calcolando che anche durante l'appena trascorso precampionato il Milan ha sempre preso schiaffoni dalla Beneamata in tutte le occasioni (non così sonori come nella gara ufficiale, il che è anche una notizia peggiore), all'ambiente e getta un'ulteriore ombra sulle prospettive della squadra per il 2009.

Fatto non secondario, ieri sono state presentate le liste UEFA con i nominativi dei giocatori che potranno partecipare alla prima fase delle coppe europee per ciascuna squadra: il Milan ha iscritto 4 portieri (Storari, Roma, Dida e Abbiati), lasciando fuori 2 difensori che avrebbero potuto servire (visto che Tiago Silva e Nesta non è che siano delle certezze sul piano fisico) e che sono stati sempre ritenuti titolari quali Bonera e Kaladze. Questa scelta, controcorrente rispetto a tutti gli altri club, suscita un certo sconcerto tra gli appassionati, che, sommando al resto, percepiscono una società che sembra navigare a vista.

Io una mia idea me la sono fatta:

E' tempo di crisi (anche se c'è la ripresa e cazzi e mazzi, ma stavolta il discorsone su questa ve lo risparmio), per cui il Berluska, già in difficoltà riguardo le note vicende escortiane, non può permettersi di foraggiare come in passato la compagine rossonera, incalzato anche dai figli di primo letto (veri vincitori della "vicenda Lario" secondo i soliti ben informati) che, non essendo più dei selfmademan come il padre, vedono come un giocattolino troppo costoso la squadra del padre: non hanno più necessità di apparire, ormai sono e non capiscono la necessità di autopromozione del genitore, essendo divenuto superfluo l'investimento anche dal punto di vista politico. Dal punto di vista dell'organico, poi, il Berluska non vuole cedere davanti all'evidenza: il simpatico dentone sempresorridente è stato un fenomeno mediatico più che sportivo e non può essere il perno attorno a cui ruota la squadra, non corre, non inventa, resta ai margini del gioco e fa imbestialire i compagni, è inutile farlo salire su di un tavolino e fargli promettere ciò che non potrà mai mantenere. Il mercato ha dimostrato una pochezza di mezzi sconcertante: la vicenda dei "dentini storti" del laterale destro del Porto finito a Lione è emblematica, soprattutto dopo la sempre negata cessione di Kakà, unico scoglkio a cui si aggrappava il Milan l'anno scorso; Huntelaar (o come cazzo si scrive) non sembra proprio il giocatore che serviva alla squadra e l'aver inseguito Luis Fabiano con quell'intensità fa sembrare l'olandese un semplice ed economico ripiego. Un allenatore fresco e aziendalista convinto su cui non si possono scaricare tutte le colpe. Galliani sembra perso, sorride sempre perchè non sembra sapere proprio che pesci pigliare ed irrita i due pargoli citati.

In questo momento, dal punto di vista politico, il Milan rischia di divenire un ennesimo fronte caldo per il Berluska (e non sto scherzando un cazzo) e di far nascere una lotta in seno alla famiglia che non ha precedenti. Un Berluska in mezzo ad una guerra di gossip (carissimi direttori di giornali, non si può dichiarare guerra per poi lamentarsi perchè le pallottole fischiano vicino alle orecchie e le bombe scoppiano sotto al culo, quando si lanciano le pietre, bisognerebbe come minimo aspettarsi un lancio dalla parte avversa, oppure sarò io che mi sbaglio) non può permettersi di difendere anche dalla stampa sportiva, sempre piuttosto magnanima nei suoi confronti, perchè la prima volta che si telefona al Processo di Biscardi gli si fa fare il pienone di ascolti e le domande imbarazzanti non affiorano, ma, se le cose vanno male, l'uomo dal capello tinto di rossiccio comincia ad invocare il tuo nome per fare "chiarezza" e questo non fa bene al consenso.

Alla fine il buon Ronaldinho, con i suoi bei dentoni, rischia di fare i danni di una D'Addario munita di registratorino e la prima pagina della Rosea rischia di divenire più amara che quella di Repubblica.

3 commenti:

Rodger ha detto...

Ti dico la mia: Berlusconi quest'anno non c'ha i dindi e ha ripianato il bilancio con kaka invece che di tasca propria.

A fine anno, perche non c'ha piu neppure tanta voglia, vende il MIlan o buona parte a Tacì, quel tipo albanese che qualche settimana fa stava per comprarsi il bologna, milanista dichiarato, e che ha ritrattato all'ultimo momento (guarda caso).

Quest'anno insomma tirate la cinghia.

Attila ha detto...

Ehm... io sono un tifoso della Beneamata, per cui il discorso che facevo era semplicemente riassuntivo della situazione "politica" del Milan: non è che il Berluska non c'ha più soldi per il Milan (il primo contribuente dello stivale resta lui), ma i figli hanno chiuso la borsa e la situazione politica non glielo consente. Quello che volevo far notare è che questa nouvelle vague nella gestione della squadra potrebbe creargli non pochi problemi anche nella vita pubblica, soprattutto in vista delle prossime regionali.

essere disgustosi* ha detto...

io ci credo a quello che scrivevano una decina d'anni fa: se il milan va bene in campionato berlusconi prende il 2% in meno.

demoralizzante ma non mi stupisce.

barbara berlusconi prega per noi (tra l'altro questa cosa dei rampolli buoni e cattivi di buona famiglia... non so: è sfacciatamente soap anni '80 o è una mia impressione?).