venerdì 24 luglio 2009

Dove eravamo rimasti?

Mi è sempre piaciuta la formula che ha usato Tortora quando ha ripreso con la prima puntata dell'ultima stagione di Portobello e finalmente ne ho avuto occasione (cazzo una ventata di intellettualità retrò fa sempre bene).

Ma siccome sono un vero figo inizierò dalla metà (come gli inutili registi spocchiosamente fighetti che prima ti fanno vedere la parte centrale per poi raccontare tutto lo sviluppo della storia dall'inizio, come in tutti i film di Volo per intenderci): il 25 luglio Attila è convolato a nozze con la Dolce Metà. Ta-dah! (Ovviamente con un mutuo trentennale che estinguerò nel 2039 Nibiru o non Nibiru e la Piccolina di 4 mesi, la firma che ho messo domani è una purissima formalità).

E adesso ripartiamo da sabato 18 luglio, cioè il giorno del mio addio al celibato, che è partito alle ore 18 circa e che io ricordo perfettamente fino alle ore 23.45 (arrivo dell'ennesimo Long Island), per svegliarmi la domenica mattina alle ore 8.45 su una barella del Pronto Soccorso vicino alle foci dell'Azure River con un paio di pantaloni della tuta che non ricordavo di aver indossato e con l'infermiera che mi chiedeva "Seratona ieri sera?" a cui rispondevo fiondandomi sul water a vomitare tutto quello che non c'era più nelle mie viscere.

Così è iniziata la domenica, con la Dolce Metà che mi veniva a prendere alle 9 all'uscita del Pronto Soccorso e si complimentava per il mio tasso alcolico sanguigno di 2,55 rilevato alle ore 4.03 (altro sfoggio di cultura: da una puntata di CSI Miami ho scoperto che si perde circa lo 0,4% del tasso ogni ora trascorsa dal picco alcolico, che giunge circa 2 ore dopo l'ultimo bicchiere ingurgitato, per cui verso le 2 avrei dovuto avere circa il 3,35% di alcol nel sangue) e per essersi fatto schiaffare in vena 1,5 litri di soluzione fisiologica. Alle ore 12.50 mi arrivava una telefonata secondo la quale il lunedì mattina alle 9 spaccate mi sarei dovuto trovare a Cracovia per aiutare a risolvere dei problemi in loco e mi era stato già prenotato un volo Azure River Airport - Monaco - Cracovia per le ore 15 con arrivo alle 23 circa. Mi mettevo subitaneo a smadonnare a bassa voce perchè avevo troppo mal di testa.
Alle 14.00 salutavo in aeroporto Dolce Metà e Piccolina e andavo a rigettare un po' di acqua nel più vicino bagno della zona imbarchi.

Alle 15.15 l'aereo decollava e alle 15.38 mi trovavo a rigurgitare altra acqua nel wc vicino alla cabina comando.

Alle 16:15 atterravo a Monaco per la coincidenza e alle 17.15 vomitavo per l'ennesima volta la poca acqua che ero riuscito ad ingurgitare in aeroporto.

Alle 19.00 mangiavo 12 pennette di cui non ricordo il sapore al self service dell''area partenze.

Alle 22.45 arrivavo a Cracovia, dove mi aspettava un tizio con il cartello del mio cognome storpiato all'inverosimile per accompagnarmi in albergo, dove svenivo fino alle 8 del giorno seguente.

Lunedì avevo un mal di testa così feroce che mi impediva il benchè minimo pensiero, ma, vista la situazione del mercato immobiliare polacco, meglio così. Almeno non mi deprimevo. L'unico problema era l'assenza di internette, perchè eravamo lì come consulenti per cui non potevamo avere accesso alle reti aziendali e la sicurezza e blah blah blah. Alle 19 tornavamo in albergo dove io andavo a svenire mentre i miei colleghi mi sembrava avessero detto di andare ad "escort".

Martedì replica del lunedì, ma con un po' meno mal di testa. La mancanza di internet cominciava a farsi sentire maggiormente visto che acquistavo lucidità e cominciavo a capire quello che dicevano tra le lacrime i polacchi e non era proprio divertente. Inoltre le mie papille gustative ricominciavano ad avere funzioni normali e scoprivo di stare mangiando delle schiefezze indecorose. In ogni caso, la sera di nuovo in branda presto, mentre i colleghi variavano il puttan tour perchè della sera prima li aveva lasciati un po' insoddisfatti.

Mercoledì, mezza giornata, perchè dovevamo riprendere l'aereo per tornare ai lidi nostrani. Ovviamente, un paio di colleghi riuscivano a ritagliarsi un momento di relax per il puttan tour diurno che, secondo il loro augusto parere, offriva maggiori soddisfazioni. Il mio mal di testa era quasi riassorbito completamente.

Commettevo però un errore: visto che dovevo trovarmi nella bassa veneta il mattino successivo per rivedere un paio di cose, mi facevo portare da un collega che era di strada all'appartamento famigerato vicino al quale, tutti i Mercoledì sera, faceva le prove la più scalcinata band hard rock della storia, che, quella sera riusciva a massacrare bellamente nell'ordine "Downtown" di Neil Young (album Mirrorball), "Paradise City" dei G'n'R (album Appetite for Destruction), "Youth gone wild" degli Skid Row (album Skid Row) e il classico "Highway Star" dei Deep Purple (album Machine Head) facendo riaffiorare il mio mal di testa alla grande.

Giovedì, ultimo giorno di lavoro prima di andarmene per 2 settimane, era dedicato a budget 2010 per il sito commerciale: un delirio finito alle 20, bestemmiando come il feroce saladino.

Veniamo a venerdì: altro delirio. La fredda cronaca: tutti gli ultimi preparativi, dal ristorante, alla chiesa, agli addobbi floreali, al recupero delle varie bomboniere (c'era anche il battesimo della Piccolina in contemporanea), al controllo del vestito, al tenere buona la Dolce Metà in preda ad una mezza crisi isterica da preparativo, ad aiutare il padre della Dolce Metà a fare l'arco "verde" con fiocchi bianchi davanti a casa della sposa. Tutto ciò con la Piccolina sempre in macchina o in braccio, felice come una pasqua di essere scarrozzata su e giù lungo le strade dell'Azure River con Highway to Hell a palla.

Sabato 25 luglio iniziava con la Dolce Metà incazzata con il Mondo, così mi dileguo per andare a controllare il ristorante e andare a farmi sistemare i capelli e la barba ce deve sembrare sfatta ma non troppo. A casa dei miei, da cui dovevo partire anche il cane era agitato da tutto il via vai. L'Ingegnere (alias mio padre) era in preda ad un'isteria progressiva e farneticava di organizzazione/mancanza di organizzazione. Io ero tranquillo e vedevo tutti gli altri agitarsi. Alle 15 cominciavo a vestirmi, ma scoprivo che la Maestra (alias mia madre) mi aveva imbucato la cintura (che avrei ritrovato 2 giorni dopo), così, dopo frenetiche ricerche, optavo per una cintura (piuttosto larga) dell'Ingegnere, senza farglielo sapere, sennò gli prendeva un colpo. Alle 16.30 partenza per la chiesa, visto che si iniziava alle 17.30: caldo bestia.

Ovviamente la Dolce Metà arrivava con 15 minuti di ritardo (con mio fratello da autista con la sua decapottabile) e... dimenticava le fedi a casa. Corsa disperata del cugino della Dolce Metà a recuperare le fedi, intanto si procedeva con messa e battesimo della Piccolina che gradisce un sacco l'acqua (per fortuna). Le fedi arrivavano, tutto si svolgeva al meglio, anche le foto ed il ristorante. Fine della festa alle 3.30, quando portavo via di peso un mio secondo cugino, mentre i tizi del ristorante stanno facendo le pulizie e lui (ubriaco marcio) esigeva un caffé.

Tutto si era svolto per il meglio, potevamo tornare alla vita quasi normale, se non fosse stato per intrattenere i parenti arrivati da mezzo mondo (mio nonno aveva 13 fratelli n.d.r.) nei 2 giorni successivi, per poi partire per l'esclusivo hotel in mezzo alle dolomiti altoatesine dove andare a prendere un po' di fresco con la Piccolina (che ha imparato a dormire 10 ore a notte per la gioia di mammà e papà). La Piccolina è diventata la mascotte dell'albergo, con tutte le signore della Milano bene a contendersela, lasciando un po' di respiro diurno a me e alla Dolce Metà. Niente internette, niente mail, solo il telefonino (sennò mi squoiavano)

Domenica rientro e oggi al lavoro... a 35 gradi, contro i 25 della montagna...

Dove eravamo rimasti?

Alla fine sempre qui, a giurare come un pirla su e giù per i siti del Nord Italia, sperando di non dover tornare a breve a Cracovia...

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P.S. La data del post è del 24 luglio perchè durante quella sera ho iniziato a scrivere, poi sono stato sopraffatto dalla stanchezza.

Anche se non sembra sono un essere umano anche io. Eccheccazzo!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

complimentazioni e felicitamenti vivissimi.
leggevo giusto ieri notte le tabelle alcolemiche da pub, oltre al 3% si rischia brutto eh!
fre.

essere disgustoso* ha detto...

giustifico l'assenza e, nell'ordine:
1) non so mai come si dice in queste grandi occasioni come matrimoni, battesimi o funerali, per cui dico sempre la stessa cosa: complimenti, felicitazioni e auguri. sì, sono dieci anni che non mi invitano ad un funerale;
2) cosa ti hanno messo nel long island per farti credere di essere arrivato in polonia? e per farti sposare in chiesa? voglio l'indirizzo di quel bar!
3) cazzate: non è tecnicamente possibile storpiare una canzone dei guns n'roses. o almeno, non più dell'originale;
4) rilevo l'ennesimo danno del berlusconismo riguardo alla lingua italiana: da quando è iniziata questa storia nessuno dei miei amici va più a puttane o a mignotte. ma ad escort. un po' come mia zia che cercava di abituarmi a dire "vado alla toilette" piuttosto che "vado a fare la cacca": tempo perso, dato che la sostanza secreta permane a seconda di come la si appelli. vedi bruno vespa.

ed unque, sniffando le somme, rinnovo complimenti, felicitazioni e auguri a te, alla signora attila e ad attilina!

e adesso, con il permesso della mia cara zia, vado a fare la cacca.

distinti saluti,
ed*

Attila ha detto...

@fre: Grazie! Comunque un litro e mezzo di soluzione fisiologica in vena senza che me ne accorgessi deve aver fatto un minimo di effetto...

@ Ed*: Rispondo di seguito alle domande:
1) Non lo so nemmeno io, per cui: Passaparola!
2) Tanti Long Island... ma quando arrivi in Polonia, te ne accorgi, che non possono solo essere i fumi dell'alcol, perchè è tutto molto polacco: come essere costantemente in una fiction su Woitila
3) Te lo assicuro, è possibilissimo: manda fuori tempo la batteria dopo le prime 4 battute (e su Paradise City è quasi impossibile, lo so, ma il testa di cazzo ne è stato capace, o, per meglio dire, incapace), sbaglia gli accordi di entrata di qualsiasi chitarra, il basso costantemente fuori tempo e il cantante che miagola come un ossesso non riuscendo a trovare mezza tonalità e scandendo le parole con accento tipicamente veneto;
4) Il bello è che in questo periodo tutti quelli che vanno a puttane si sentono come piccoli Berluskini: anche gli spagnoli e i tedeschi (anche se il responsabile marketing Germania ha l'assistente particolarmente dotata nell'uso delle lingue, per cui sembrerebbe non necessitare di prestazioni a pagamento, visto che se la porta in giro per tutt'Europa e, sotto i fumi dell'acol, una sera ci ha spiegato quale è stato il metodo di selezione adottato e gli straordinari praticati)...
Mi raccomando, non sporcare la tazza della zia...
;-)

essere disgustoso* ha detto...

ah ah ah!!!
riguardo ai guns, un giorno devo venirti a trovare: ci sono due sole persone capaci di deturpare indecorosamente i roses. e sono slash e izzy.

Attila ha detto...

Guarda, io mi sono messo un circoletto rosso sul mercoledì per ricordarmi di non soggiornare mai nell'appartamento della bassa veneta durante quella sera per evitarmeli... è una cosa indicibile, riescono a dilaniare qualsiasi cosa, probabilmente anche se facessero una semplice scala la cannerebbero alla grande!