giovedì 30 aprile 2009

Al cuore...

Ho appena finito di guardarmi per l'ennesima volta su Rai3 "Per un pugno di dollari" e rimane sempre una strafigata (lo so che suona un po' datata come espressione, ma chevvolete... ho passato la prima adolescenza negli anni '80), per cui ho voluto metterlo nel titolo che non c'entra effettivamente un benemerito cazzo con il nocciolo del post, a parte queste poche righe che se non le finisco di scrivere come un pirla finisco in un loop da cui non mi tiro più fuori.

Finalmente ci sono riuscito, per cui andiamo al sodo: oggi si parla, come un po' tutto il mondo dell'informazione italiota di: Miriam Raffaella Bartolini e del suo particolare rapporto con il coniuge.
Io sulla signora in questione ho 2 ipotesi:

1. Miriam sarà il prossimo segretario del PD, finalmente con un'idea forte, un carisma esemplare e una capacità di sintetizzare i problemi della parte avversa con frasi semplici, dirette e facilmente intellegibili. Ha incarnato, in questo momento di estrema debolezza del centro sinistra (che ha un segretario che si sta spendendo anima e corpo per la riuscita di un referendum che avvantaggerebbe unicamente l'Imperatore dalla fulva chioma, salvo poi impappinarsi in maniera surreale e schermirsi in maniera puerile quando questi glielo fa giustamente notare), l'unica figura su cui si può stringere e compattare tutto quell'elettorato che non vede nel Berluska la salvezza del Paese, ma lo scruta come il corruttore dei costumi italici e lo indica quale prima causa del degrado della vita politica italiota. Sarà l'eroina che squarcerà il velo e farà rinsavire le masse, indicherà la strada fulgida della riscossa contro la morale corruttrice dell'oscuro cavaliere che abbruttisce e cambia antropologicamente il popolo italiota e riporterà l'amora, la solidarietà, il sorriso e i bei programmi di una volta nella TV pubblica e privata, esiliando le veline/letterine/letteronze tanto care al luceferino coniuge.

2. Miriam e il Berluska si sono messi d'accordo come l'altra volta. Domanda: A chi chiava qualcosa di mandare a dormire sui banchi di Strasburgo/Bruxelles quattro fancazzisti, leccalculi/mignottone per un organo che conta un cazzo, in quanto sono gli stati nazionali che decidono tutto checchè ne dica quel simpatico baffetto di Giulietto Chiesa e la prosopopea inutile del Guianeustachio Vattimo prossimo alla comodosa poltronosa europeosa? Chi si riesce ad appassionare per un Parlamento che non conta una cippa di cazzo e che vede seduti sui banchi mai più del 10-20% dei suoi membri? Chi ha interesse per un Parlamento di cui i suoi membri sono parcheggiati lì, in attesa di un qualcosa di meglio da fare (Santoro docet)? E allora il Berluska chiede alla mogliettina di scrivere una cazzo di letterina copia incolla di quella già scritta prima di altre elezioni per far rimanere alto l'interesse su questa competizione e raggiungere il tot percento che si è prefissato. E tutti a seguire a pesce la diatriba, prima fra tutti Repubblica a cui la signora sembra tanto affezionata, sia da destra che da sinistra, l'informazione si concentra su questa vicenda, oscurando tutto il resto della politica (che sono le candidature bolse di tutti i partiti, su cui il PD svetta alla grande candidando come capolista un vecchio professore sardo a nordest giusto per perdere anche quel minimo di voti che avrebbero potuto prendere e, questo è il massimo, un ex sindacalista sindaco condannato per condotta antisindacale che non voleva stare più lontano da suo figlio, ma che pensa che Strasburgo sia più vicina a Genova di Bologna, ma un esamino di geografia non farebbe male, no?). Allora si vedono le Maria Laura Rodotà (lei che NON E' RACCOMANDATA, pevchè non scvive la vubvica più insulsa del mondo sul più gvande giovnale italiano, solo pevchè il suo papy è un politico influente, sopvatutto nei salotti buoni) aderenti al pensiero unico lariano che combattono strenuamente le Maria Giovanna Maglie aralde del cavaliere oscuro. Tutti parlano di queste stronzate, compreso il sottoscritto, nominando sempre il Berluska, solo il Berluska nient'altro che il Berluska. Anche il tonante Di Pietro viene offuscato, come le micro ribellioni di Fini e i principini danzanti del bel Casini che ci fa notare dai suoi cartelloni elettorali che "tiene famiglia".

In entrambi i casi Arcole rimane sempre la capitale d'Italia...

Raro Esempio di preparazione per affrontare tutte le fatiche dei lavori del Parlamento Europeo

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