martedì 10 febbraio 2009

Ricordo

Oggi è il giorno dedicato alle foibe (vabbè citare wikipedia italiana non è il max in questi casi, viste le interpretazioni fantasiose che ne vengono date).
Per chi è nato sulle sponde dell'Azure River è un giorno importante, perchè vengono alla mente tanti ricordi, tante vite vissute (ovviamente stiamo parlando di chi era in età scolare prima della dissoluzione della Yugoslavia), tanti racconti.
La mia famiglia è stata particolarmente toccata da tutti gli avvenimenti che si sono succeduti in quel periodo:
Avevo un nonno partigiano (non combattente, solo logistica) della Garibaldi
Avevo un nonno con idee fasciste, che è stato salvato da suo fratello, partigiano combattente della Garibaldi, mentre era in mezzo alla piazza, pronto per essere portato verso il Carso
Avevo un prozio comandante partigiano della Garibaldi, che si sarebbe trasferito in Yugoslavia nel momento in cui Tito richiedeva mano d'opera specializzata per raggiungere il sole dell'avvenire socialista, per poi dover abiurare per non finire a Goli Otok e, una volta rientrato in Italia, essere considerato un paria da tutti i suoi "amici" e dover vivere da esule
Avevo un prozio comandante partigiano della Garibaldi andato anche lui in Yugoslavia, ma scomparso probabilmente a Goli Otok (ultima localizzazione certa)
Avevo un prozio partigiano bianco, scomparso nei giorni dell'occupazione di Trieste da parte della Armata di Liberazione Popolare della Yugoslavia

E non cito tutti quelli che conosco (o conoscevo) che hanno avuto parte in questo periodo storico, che ha visto il blocco del Giro d'Italia sul ponte dell'Azure River nel 1946, da coloro che volevano essere annessi non all'Italia, ma alla terra del Socialismo reale, e presero a sassate i ciclisti.

Anche io, nel mio piccolo, ho avuto parte, avendo davanti alle finestre della mia scuola media la scritta "Nas Tito" costituita con grosse pietre sul confine fino alla secessione della Slovenia (e da qualche cretino anche dopo). Sono stato testimone dei 3 giorni di guerra tra esercito serbo e polizia slovena nel 1991 (anche se wiki Italia dice che ce ne sono stati 10), guardando gli avvenimenti dalle colline oltre confine, tutti seduti come a teatro a vedere i traccianti sfrecciare verso l'imbrunire.

Mi fanno rabbia coloro che parlano di foibe da destra e da sinistra, senza essere mai stati qui. Non solo una fugace visita, ma vivere per 45 anni con un mondo alieno a pochi chilometri. Vedere cosa saresti potuto essere, vedere le file per il pane in tempo di pace, le Zastava arrugginite e la gente che comperava i detersivi a quintali in Italia perchè di là non c'erano...

Ma è ormai un ricordo, e come tale deve rimanere.

Nessun commento: