sabato 28 febbraio 2009

Patatine

Questa stavo portando la Dolce Metà all'Ospedale per una visita al reparto di ostetricia, visto che siamo a circa 3 settimane dalla data presunta del parto.
Eravamo leggermente in ritardo perchè il concetto di "puntualità" non è mai stato concepito concretamente dalla Dolce Metà, in quanto lo percepisce quale "Noumeno" o ideale astratto umanamente irraggiungiubile.
La Dolce Metà ha una certa fifa del Primario, in quanto cazzia spesso e volentieri le gestanti, per cui mi chiedeva di affrettare i tempi.
Il traffico era piuttosto scarso, per cui riuscivo a recuperare parte dello svantaggio prodotto dall'handicap cognitivo della Dolce Metà, fino all'arrivo ad un incrocio a T dotato di semaforo.
Per capire meglio la scena bisogna inquadrare l'incrocio: è una strada provinciale poco trafficata (da cui provenivo) che si innesta in una strada statale maggiormente trafficata, il semaforto posto per favorire l'inserimento delle automobili dalla strada confluente ha il verde che dura all'incirca 7 minuti per chi transita sulla statale e 2 per chi proviene dalla provinciale.
Giuingendo presso il semaforo mi accorgevo di avere circa 200 metri davanti a me una Fiat Panda verde acqua (anno di produzione stimato 1999) che procedeva piuttosto lentamente, nel contempo notavo che il semaforo era diventato verde al mio appropinquarmi e si formava una coda di macchine sulla strada principale.
Calcolando di avere circa 2 minuti per attraversare l'incrocio, mantenevo la velocità di crocera e raggiungevo la sopraccitata Panda verde acqua ad una distanza di sicurezza.
La Panda verde acqua, giungendo in prossimità del semaforo verde, frenava bruscamente e si bloccava sulla linea di demarcazione orizzontale dell'eventuale stop in caso di semaforo rosso o lampeggiante.
In quel momento io mi mettevo a suonare gentilmente il clacson e a lampeggiare con i fari abbaglianti, stimando di avere poco più di 1 minuto per far ravvedere quel rincoglionito che era alla guida della succitata Panda verde acqua.
Nonostante il profondersi dei miei sforzi, le bestemmie con dono della polilalia incluso e le facce perplesse/stupite delle persone in coda con il semaforo rosso, la Panda color verde acqua rimaneva stazionata con le luci posteriori dei freni sempre ben accese nel medesimo punto in cui si era bloccata, fino all'accensione della luce gialla e della conseguente luce rossa del semaforo.
Confesso di essermi sensibilmente alterato nel mentre.
Calcolando di avere all'incirca 7 minuti prima del sopraggiungimento del nuovo verde, aprivo lo sportello e, nonostante la Dolce Metà mi intimasse di non fare cazzate, di tornare in macchina e di non comportarmi come un "emerito coglione" (parole testuali), scendevo dall'automobile lasciandola con il motore acceso e il freno a mano inserito.
Una volta a terra mi avvicinavo alla portiera della Panda verde acqua e battevo gentilmente con le nocche al finestrino.
Alla guida della Panda verde acqua vi era una donna dall'età indefinibile (35/50 anni?) che, abbassando il finestrino, mi guardava e con un sorriso accennato pronunciava un "Siiii...".
Io allargavo il mio miglior sorriso e "Mi scusi, sia gentile, mi potrebbe indicare la marca di patatine in cui ha trovato la patente, così la consiglio a mia cugina che ne ha tanto bisogno perchè è la seconda volta che viene rimandata?"
Potevo tornare al mio posto guida.
La Panda verde acqua ripartiva immediatamente allo scattare del verde successivo.

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