mercoledì 24 dicembre 2008

Arciculi mordaci

Un cantantucolo da quattro soldi vuole portare in un cazzo di sagra paesana trasmessa dalla tivvì di stato una canzoncina su un omosessuale che, per magia, è divenuto etero (che fosse bi a nessuno è venuto in mente, ma lasciamo perdere). L'Arciculi, sempre in cerca di visibilità pianta su un casino che non tira su nemmeno quando in qualche paese con la coperta in testa ne lapidano una quindicina nella pubblica piazza con fanfara, gonfalone e folla acclamante lanciascarpe.

Chi è omosessuale deve proprio volersi male per iscriversi all'Arciculi, in quanto a questi signori pare non interessi un cazzo di far fare figure di merda ogni 3 x 2 a coloro che dovrebbe rappresentare. La favola di al lupo al lupo non basta, perchè questi strepitano di fronte al nulla, ,ma quando c'è un cazzo di lupo vero, zitti zitti, che magari sennò si incazza di più e magari, oltre a sbranare quelli che ha sottomano viene a rompere i coglioni anche a loro.


Ho vissuto per 3 mesi in un appartamento da studente (mentre finivo la tesi e mi serviva essere vicino all'Uni per fotocopiare i libri, e fanculo ai copyright del cazzo su quelle ladrate che sono le edizioni universitarie) in cui c'erano anche 2 omosessuali (anche se uno era chiaramente bi, ma non lo voleva ammettere, si scopava una sua amica per "reciproca disperazione", frase originale) ed erano perfettamente integrati, non si sentivano discriminati, uno dei locali gay della città era il più trendy e, alle volte erano discriminati gli etero. Stiamo parlando di dieci anni fa e già allora, nelle città medio grandi, vedere omosessuali che andavano in giro assieme era normale, gli anni '90 non erano molto diversi da quello che c'è oggi. Ci sono i diritti che ormai sono acquisiti, poi sui matrimoni si può discutere, anche se personalmente sarei contrario all'adozione (sulla possibilità di ereditare dal patner more uxorio non si discute, è un diritto imprescindibile punto e basta), ma pare che a qualcuno dell'Arciculi non vada che ci siano diritti per tutti, anche di pensarla diversamente da loro.


Le carnevalate degli orgoglioni non fanno bene (a parte alle casse di qualche associazione come l'Aricculi), perchè, come dicevano anche i miei due coinquilini, ci sono omosessuali e froci e alle carnevalate partecipano solo i froci, che sono la parte più esibizionista e che in fondo in fondo non vuole essere integrata nella società, ma godrebbe a sentirsi discriminata. Come dire che tutti gli etero che toccano il culo alle ragazzine in autobus o che mostrano il papagno alle stesse al parco facessero una marcia per l'orgoglio del loro sentirsi diversi e di avere il diritto di comportarsi come si sentono; ciò pretendesse di essere un sintomo di libertà.


Io penso che nella nostra società liberamente individualista, ognuno può e deve fare quello che si sente, senza però rompere i coglioni agli altri (sulla Pedofilia è un altro discorso, checcazzo castrazione chimica, castrazione fisica come nell'ultimo episodio di Sin City di Rodriguez e magari con tutte le sofferenze del caso, i bambini non si toccano e chi li tocca NON PUO' ESSERE RECUPERATO, va evirato, punto e basta), per cui, cari amici dell'Arciculi, basta scassare il cazzo per ogni minchiata (come il cesso per Vladimiro Guadagno all'epoca della diatriba con la Gardini) e occupatevi dei problemi seri.


Dopo aver parlato dell'Arciculi per così tanto, visto che mi ricordo di essere etero (anche se a volte, quando la Dolce Metà ha la luna particolarmente storta penso alla frase dell'architetto Rambaldo Melandri, magistralmente interpretato da Gastone Moschin, in Amici Miei: "Ragazzi, come si sta bene tra noi, tra uomini! Ma perché non siamo nati tutti finocchi?") faccio gli auguri di Buon Natale:

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